La cultura dello street food, oggi in rapida ascesa, ha radici molto più profonde di quanto crediamo. Infatti la pratica di servire e acquistare cibo per strada nasce già nell’antica Atene e in Egitto, diffondendosi maggiormente durante l’Impero romano: molti rinvenimenti degli scavi archeologici di Pompei hanno infatti dimostrato che già i romani amavano mangiare per strada. Quello che fino qualche anno fa era considerato un cibo di serie B, oggi è sicuramente un trend: un cibo che non passa inosservato agli occhi dei più grandi cuochi del mondo, un cibo che è diventato icona di progresso e innovazione. Lo street food è diventato così una vera e propria arte, oggetto di grandi festival ed eventi.
Inoltre oggi è potenzialmente riconosciuto quasi dappertutto come uno dei principali mezzi per scoprire le vere tradizioni di un luogo, quelle nate appunto per le strade, con ingredienti poveri ma genuini. Un cibo di umili origini che però sta facendo girare l’economia, creando meccanismi sempre più complessi basati sull’originalità e la creatività di chi lo prepara. Il cuoppo napoletano, gli arrosticini abruzzesi, la farinata di Genova, le panelle di Palermo, le seadas sarde o il lampredotto di Firenze sono solo alcuni esempi. Un ritorno alle tradizioni quello degli ultimi anni che ha riscoperto la vera essenza di un Paese da sempre interessato al cibo di strada, in quanto motivo di aggregazione, condivisione e divertimento!
